Le ricerche di archeologia sottomarina, note per essere di primaria importanza per gli studi di architettura navale, tecnica di navigazione, ricostruzione di traffici commerciali e per aver fatto “riemergere” straordinarie opere d’arte, offrono anche insperati riscontri e testimonianze della pirateria nel mondo antico.
Piero Alfredo Gianfrotta è professore ordinario in congedo. Ha insegnato “Topografia antica” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bari e, successivamente, in quella di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo) ove ha insegnato anche “Archeologia subacquea”, è stato Direttore del Dipartimento di scienze del mondo antico e Preside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali. Ha effettuato ricerche topografiche e scavi in molte località italiane, ampliato gli studi di topografia antica attraverso la ricerca archeologica subacquea. In tale ambito s’inseriscono numerose ricerche e scavi sottomarini condotti in Italia (Baia, Napoli, Posillipo, Pozzuoli, Porto Giulio, Miseno, Vivara, Ponza, Porto Clementino, Egnazia, Porto Cesareo, Giardini Naxos, Gela); in Francia (in Corsica e a Narbonne); in Turchia (porto di Kyme; Mirina; Elea). Ha diretto scavi di relitti di navi romane, tra cui uno con dolia a Ladispoli (Rm) e uno con anfore vinarie italiche a Punta Licosa, nel Cilento. E’ autore di pubblicazioni specialistiche, monografie e articoli (alcuni in francese, in inglese, in spagnolo e in tedesco), oltre che di articoli in periodici di divulgazione scientifica e su quotidiani.
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