Wednesday, April 3, 2013 at 21:00, at the concert hall of the House of Jazz:
Sign of Sound
workshop of interaction between the Arts by Fabiana Yvonne Lugli Music ENTROPY live electronics & John B. Arnold Electonic drum, with Maurizio Giammarco, Claudia Marcelli, Barbara Lunetti, Valentina Buffone, Antonio Marino, Clelia Borino, Martina Tavella, Santina La Macchia. In collaboration with Academy of Fine Arts Rome.
Sign of Sound is a multisensory experience. The result of a series of interactions based on ‘improvisation. A show designed to interact with the different artistic languages that penetrate through the deep knowledge of the various arts which, thanks to research in motion, make it possible to create emotional dimensions.
Design and development project: Fabiana Yvonne Lugli.
Ticket: € 5
Info: 06/704731 – www.casajazz.it
Mercoledi 3 aprile 2013 alle ore 21:00, presso la sala concerti della Casa del Jazz:
Sign of Sound
seminario di interazione tra le Arti a cura di Fabiana Yvonne Lugli Music ENTROPIA live electronics & John B. Arnold Electonic drum, con Maurizio Giammarco, Claudia Marcelli, Barbara Lunetti, Valentina Buffone, Antonio Marino, Clelia Borino, Martina Tavella, Santina La Macchia. In collaborazione con Accademia Belle Arti Roma.
Sign of Sound è un’esperienza multisensoriale. Il risultato di una serie di interazioni fondata sull’ improvvisazione. Uno spettacolo progettato per far interagire i vari linguaggi artistici che si compenetrano attraverso la profonda conoscenza delle varie arti che, grazie ad una ricerca in movimento, rendono possibile la creazione di dimensioni emotive.
Il segno-colore e, con esso, la possibilità di rappresentare immagini è il punto d’arrivo di un libero, armonico movimento nello spazio e nel tempo. L’intento, attraverso l’utilizzo non convenzionale della pittura ad olio è quello di tradurre la musica in movimento ed il movimento in segno luminoso; è la musica che si fa scrittura, graffio nella materia. Pittura non come solo linguaggio della mano capace di trascrive forme belle e corrette, ma come mezzo d’espressione di tutto il “corpo”, il quale, attraverso un movimento danzato, giunge a dare forma visibile alle immagini delle proprie emozioni. I pittori danzatori si muovono nel buio dello spazio scenico secondo una coreografia e tracciano, su grandi pannelli retroilluminati, i primi segni di un racconto “per suoni e colori” dove la musica si compenetra nella pittura e viceversa.
Le dinamiche musicali che vengono tracciate attraverso i movimenti del corpo del paint-performer produrranno come effetto unico una vera e propria scenografia che invade e trasforma l’ambiente attraverso il colore.(… Francesca Franco).