Fondi e la committenza Caetani nel Rinascimento

Nel salone di rappresentanza saranno presentati il San Sebastiano fra Onorato II e Pietro Bernardino Caetani di Antoniazzo Romano, proveniente dalla Galleria di Palazzo Barberini a Roma, e due opere di Cristoforo Scacco, il polittico Transito della Vergine; Sposalizio di Santa Caterina tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista; Cristo benedicente tra gli Apostoli della chiesa di San Giovanni Battista in Monte San Biagio (LT) e polittico Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e San Francesco; Eterno benedicente del Museo di Capodimonte di Napoli. Dal Monumento Naturale Giardino di Ninfa giungono sei notevolissime mensole lignee scolpite (secolo XV) già in opera in uno degli elaborati soffitti a travature della residenza signorile di Palazzo Caetani.

L’esposizione della tavola San Francesco che riceve le stimmate corona l’operazione di recupero di quest’opera che dal dopoguerra è stata oggetto di non poche vicissitudini conservative: tra i materiali dispersi dopo la scomparsa della chiesa di S. Maria del Soccorso, passata in proprietà privata e per lungo tempo considerata perduta, dagli anni Settanta del Novecento essa è in custodia presso il convento di San Francesco, mai esposta al pubblico. Dopo la mostra essa troverà adeguata e definitiva sistemazione all’interno della chiesa dell’Ordine dei Frati Minori.

La mostra è strettamente collegata al percorso espositivo cittadino dislocato dalla chiesa di San Pietro – che accoglie, tra l’altro, i dipinti di Antoniazzo Romano e Cristoforo Scacco e le sculture dei busti-reliquiario argentei di Sant’Onorato e San Sotero – a Santa Maria Assunta, riedificata ex novo al volgere del Quattrocento da Onorato II Caetani in forme rinascimentali derivanti da modelli napoletani e scrigno di tesori artistici che annoverano dipinti di Giovanni da Gaeta, Gabriele da Feltre, Giovanni Filippo Criscuolo, ma anche elementi di arredo liturgico in pietra e legno (lo straordinario coro intagliato di gusto aragonese, capolavoro di eleganza caratterizzato da una straordinaria varietà di motivi). Il restaurato complesso di San Francesco è edificio dal severo impianto che unisce le formule architettoniche gotiche agli elementi di un gusto rinascimentale ancora acerbo. Qui è offerta al visitatore la visione, in una sistemazione ancora provvisoria, degli affreschi recentemente riemersi sulla parete perimetrale destra della navata laterale che ingloba una struttura muraria precedente. Una Madonna col Bambino e il donatore genuflesso, un sant’Antonio da Padova in gentili sembianze giovanili, un san Francesco con il libro e la croce, un frammento di scena sacra e una Virgo lactans restituiscono una successione di eventi artistici cronologicamente scanditi all’incirca nell’arco di un secolo che attesta una fase edilizia precedente l’attuale chiesa dell’Ordine dei frati Minori, particolarmente cara ai Caetani.