LA SCOPERTA DELL’AMERICA
di Cesare Pascarella
Cristoforo Colombo è un uomo che intende svelare, dietro l’orizzonte, un mondo nuovo verso cui continuare, caparbiamente, nonostante tutto, continuare a navigare ….
IN VERSIONE DI TEATRO E MUSICA
con
Valerio Malorni e Andrea Cota
NUN CE SE PENSA E STAMO A FA BALDORIA
NUN CE SE PENSA E STAMO ALL’OSTERIA,
MA INVECE STAMO TUTTI NE LA STORIA
La Storia nulla lasciò a Cristoforo Colombo della sua scoperta, fuorché monumenti, dopo la sua morte.
“La Scoperta dell’America” è la storia della tigna che occorre a tutti noi affamati navigatori della terraferma per poterci alzare dal letto ogni mattina, con il sogno di poter camminare ogni giorno un poco più lontano.
“La Scoperta dell’America” è un racconto affamato del fluire della vita, è una serenata all’uomo, per scoprire e custodire il mondo di ciascuno, è la denuncia del potere e della forza, della vanità, dell’invidia, della conquista e del possesso.
Quel che conquista di questa gioiosa opera di Cesare Pascarella – con l’ironia e la schiettezza propria del dialetto romanesco – è l’incitamento verso l’ignoto, la caparbietà di un uomo che, siccome la gente ce rideva, ha lottato per raggiungere ciò in cui credeva contro tutto e tutti: e più lui s’ammazzava pe’ scoprillae più quell’antri je la coprivano.
L’intensa umanità e profondità del pensiero di Pascarella, sempre così attuale, emerge con forza e brillantezza in questa agile versione teatrale che volutamente si propone e si consuma come un reciproco incontro – diretto, coinvolgente e partecipato – tra i due artisti in scena e il pubblico.