NUOVI CONFINI DELL’EUROPA. LA STRATEGIA DELL’UE PER VALORIZZARE LE DIVERSITÀ CULTURALI. NUOVI ORIZZONTI WEB”

Dal ruolo dei social network nella primavera Araba alla trasformazione del mercato musicale, è impossibile ignorare i cambiamenti sociali ed economici portati dal web. Anche per il cinema sono in atto grandi trasformazioni. Crowdsourcing e crowdfunding, distribuzione in streaming, progetti crossmediali che danno allo spettatore un ruolo attivo, rientrano tutti in questa evoluzione, ed anche se la strada è frammentaria e ancora in via di definizione, è necessario parlarne ora, in modo da avere un ruolo decisionale rispetto a dove andrà e come sarà costruita.
Il forum “Nuovi Orizzonti Web” del MedFilmFestival nasce dalla convinzione che il web possa rappresentare uno strumento che favorisca il settore cinematografico nel far circolare opere audiovisive e idee, nello scoprire nuovi linguaggi, e nel creare e dare accesso a nuove forme di finanziamento.
Come sfruttare appieno queste potenzialità? In questa occasione il nostro intento è:
Informare:  cosa succede in Italia e nel mondo? Chi è all’avanguardia e cosa stanno facendo? Quali modelli iniziano a funzionare e quale no? E ancora, cosa succede nel nostro paese a livello istituzionale e regionale?
Fornire strumenti pratici  attraverso case studies, contatti con professionisti ed esperti del settore, e links utili e glossario nella pagina dedicata sul sito del MedFilmFestival.
Infine, il Forum vuole essere un luogo di scambio e di discussione per condividere spunti e stabilire delle strategie comuni su come mettere in pratica le informazioni ricevute
A chi è rivolto: soprattutto produttori e distributori indipendenti, ma anche registi, responsabili di marketing e comunicazione, istituzionali, studenti.
Ci sono parecchi falsi miti che riguardano l’argomento, che speriamo di sfatare, ma prima qualche definizione:
un contenuto Crossmedia è un qualsiasi contenuto distribuito su varie piattaforme tecnologiche che utilizzano diversi formati in versioni dello stesso ma con informazioni aggiuntivi per arricchire l’esperienza dello spettatore.
L’evoluzione di questo concetto è il Transmedia, in cui i contenuti non solo sono “spalmati” su diverse piattaforme, ma queste piattaforme hanno in un effetto sui contenuti stessi, che subiscono modificazioni causate dall’interattività con lo spettatore/utente.
 

 
Crowdfunding (o crowd funding) – (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Esempio Adotta un film del Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Cineama, chiede all’utente di sponsorizzare con un contributo il restauro di un film della nostra cinematografia.
Crowdsourcing: è un termine che definisce un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione o anche un singolo individuo  richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone organizzate in una comunità virtuale. Questo processo avviene attraverso degli strumenti web o comunque dei portali su internet.
Esempio Life in a day di Kevin McDonald (regista di l’Ultimo Re di Scozia), prodotto dalla società ScottFree di Ridley e Tony Scott: montaggio di contributi degli utenti da ogni parte del mondo (una giornata nella loro vita – tutti nella stessa data) con prima in contemporanea durante il Sundance film festival e su youtube. Il film è stato finanziato da Youtube vendendo pubblicità e loro hanno tenuto i diritti per le vendite dei diritti non internet. Il film è stato progettato come un esperimento e non come operazione commerciale.
Il web è ovviamente l’origine e il punto di incontro, il fulcro dell’unione di formati e piattaforme.
 

 
Con la graduale diminuzione dei fondi statali dedicati al cinema, è probabile che scomparirà il film di medio budget e che si acuirà il divario tra film di grande budget per un mercato più ampio che trovano finanziamenti nazionali e internazionali grazie a regista e/o cast rinomati, e progetti più piccoli a budget ridotto che hanno meno possibilità di raggiungere un grande mercato. All’interno di questo scenario, il web diventa fondamentale nell’ampliare le possibilità di finanziamento e distribuzione per questi ultimi, e mantenere viva la sperimentazione e dare maggiori possibilità ad autori emergenti, o anche autori affermati che abbiano interesse a cimentarsi nelle nuove tecnologie. Infatti va detto che, alcuni registi da sempre all’avanguardia e interessati a continue a crescere artisticamente  professionalmente, hanno grande interesse nelle possibilità di produzione e distribuzione su varie piattaforme (come per Peter Greenaway, Francis Ford Coppola).
Questi registi ci dimostrano come sia un falso mito che il web promuova la mediocrità e sia un ostacolo per la creatività artistica.
Passando alla produzione, le forme di finanziamento che crea il web sono sia attraverso contributi finanziari diretti, quindi il crowdfunding, oppure attraverso nuove possibilità di product placement e tax credit esterno.
Crowfunding: mentre all’estero è una pratica abbastanza evoluta (l’americano Kickstarter è il sito più noto), in Italia si tentenna a realizzarlo. Dopo vari tentativi falliti pare che l’unico ad avere un minimo di successo sia Eppela Le motivazioni sono di facile individuazione: scarsa dimestichezza dei nostri connazionali con i sistemi di pagamento online e necessità di far sedimentare e germogliare il principio di sostegno economico collettivo che parte dal basso. E non dalla televisione, per capirci.
Per quanto riguarda invece product placement e tax credit esterno, un progetto che durante lo sviluppo ha un certo seguito di pubblico (possiamo chiamarli “sostenitori”) sul web, rappresenta per un privato interessato a finanziare una maggiore sicurezza, e soprattutto questo ha la possibilità di calcolare maggiormente il Return of Investment (il risultato del proprio finanziamento) e anche di scegliere con maggiore accuratezza il progetto in cui investire a seconda del pubblico che sono interessati a raggiungere. Si fa presto a dire che soltanto i film di genere o per ragazzi possano rappresentare un valido investimento, in quando anche film piccoli possono trovare il loro pubblico, ed il loro pubblico, per le sue caratteristiche, può essere interessante per un produttore di beni. A questo punto sorgerà spontaneo chiedersi se tyutto questo può influenzare il processo artistico.
E’ necessario ovviamente che ci sia un sito, una piattaforma, attraverso il quale i progetti abbiano la possibilità di essere conosciuti da un pubblico adatto. All’interno di questo processo è quindi fondamentale il social network come strumento per alimentare il passaparola, dato che per la maggior parte dei casi si tratta di prodotti che non si fanno strada attraverso grandi nomi, ma per altri motivi: magari il regista ha già un suo seguito grazie a cortometraggi, o la tematica del progetto crea interesse, o questo interesse viene creato attraverso un promo o uno storyboard che viene presentato all’utente.
Tutti questi tentativi, alcuni più riusciti di altri, dimostrano che ci stiamo avvicinando a dei modelli pian piano sempre più efficaci, il cui obiettivo è di circumnavigare la dispersione insita nello strumento del web e di mettere insieme in modo più efficiente il prodotto film (e audiovisivo in generale) con l’utente consumatore ad esso interessato. Il segreto di questo processo risiede nella fidelizzazione, ossia idealmente piattaforme come Cineama o Film Movement hanno degli utenti “abbondati” (o registrati) dei quali si guadagnano la fiducia riuscendo ad andare incontro ai loro gusti ed alle loro esigenze e ai quali quindi possono permettersi di proporre nuovi progetti, sia da visionare che da sponsorizzare sin dall’inizio. Il fondamentale passo successivo è costituito dall’interattività, dato che il consumatore/utente avrà un ruolo sempre più importante nel processo della creazione stessa del prodotto.